Quali sono gli standard per l'assegnazione degli indirizzi IP?
Ci sono due standard per l’assegnazione degli indirizzi IP, la versione 4 o IPv4, e la versione 6 o IPv6. Questi si differenziano a seconda della codifica binaria utilizzata per la loro assegnazione.
IPv4
Per creare un Internet Protocol address, utilizza una codifica binaria a 32 bit (4 byte) suddiviso in 4 gruppi da 8 bit (1 byte), separati ciascuno da un punto (notazione dotted). Infatti, per rendere questa codifica più facile da utilizzare da parte degli essere umani, abituati a ragionare in termini decimali (0-9) e non binari (0-1), un indirizzo IPv4 viene convertito in formato decimale, con quattro numeri, separati da punti, dove ogni numero è un numero decimale che rappresenta a sua volta un numero binario (a base 2) ad otto bit. Così, ad esempio, l’indirizzo binario 11000000.10101000.11111111.00000000, viene semplificato in un più leggibile indirizzo binario 11000000.10101000.11111111.00000000.
IPv6
Utilizza una codifica binaria a 128 bit (16 byte), suddiviso in 8 gruppi di 4 cifre esadecimali da 2 byte ciascuno, separati dal simbolo “due punti”.
Un esempio di indirizzo IPv6 è il seguente: 2001:0DB8:0000:0000:0000:0000:0000:0001, che può essere abbreviato in
2001:DB8::1. Infatti, dato che la prima tipologia di numeri può essere abbastanza difficoltosa da utilizzare per un essere umano, anche in questo caso, per renderla di più facile l’identificazione si sono introdotte delle semplificazioni, che permettono di tralasciare le quadruplette di “0” (0000) contigue e rendere l’indirizzo IPv6 molto più conciso ed identificabile.
Quando Internet non era ancora esteso come adesso, era più facile il riutilizzo degli stessi indirizzi IPv4, purché presenti all’interno di reti non interconnesse. Nel momento in cui però il fenomeno Internet esplose, diventando il principale veicolo di informazione mondiale, il sistema di generazione di indirizzi unici basati sulla struttura IPv4 a 32 bit cominciò a mostrare i suoi limiti. infatti, il numero di dispositivi collegati alla rete e bisognosi di un proprio indirizzo IP, crebbe in maniera esponenziale.
Quindi, la risposta a questo problema di saturazione degli indirizzi IP è stata la creazione di un nuovo standard di indirizzamento IP basato sulla codifica a 128 bit, il suddetto IPv6, che permette la creazione di più indirizzi unici.